La cronistoria delle fabbriche
1872 L’ideatore
Romeo Manzoni di Arogno, figlio di Alessandro, già docente nell’Istituto internazionale femminile di Maroggia, è nominato Direttore e docente di lingue nella scuola secondaria femminile di Porrentruy. Entra in contatto con i proprietari della fabbrica di ébauches Challet & Frottez di Porrentruy che si trova in difficoltà finanziarie.
1873 Da Porrentruy ad Arogno
Si annuncia il trasferimento della fabbrica ad Arogno. In autunno iniziano i preparativi per il trasferimento delle attrezzature e della mano d’opera. I macchinari vengono smontati, puliti e caricati su vagoni. Partenza da Porrentruy con gli operai, direzione Torino, Milano, Camerlata. Poi con carrozze e altro verso Arogno. A metà dicembre inizia la produzione.
1887-1888 Cambiamenti
Challez-Frottez-Manzoni & Co. diventa A. Manzoni & Co.
Un gruppo d operai si stacca dalla A. Manzoni & Co. E fonda la società operaia cooperativa di orologeria Bettelini, Navoni, Cometta Ruggero & Co, detta comunemente la Fabrichéta.
1914-1918 l’orologio da polso
L’orologio a braccialetto fa la sua apparizione sul mercato. Le due fabbriche arognesi occupano complessivamente più di trecento operai.
1930 Unificazione delle fabbriche
Le fabbriche A. Manzoni & Figli e la Fabbrica d’orologeria S.A. vengono acquistate dal trust Ebauches S.A. e riunite sotto la denominazione Fabriques d’horlogerie d’Arogno. La Fabbrica d’orologerie S.A. diviene Meccanica S.A.
1940-1978 Ebauches S.A. e Meccanica S.A.
Chopard Alfred, poi Adrien Matthey con Jean Piegai dirigono le due fabbriche attive ad Arogno.
1978-1990 fine di un’epoca
Le fabbriche cambiano proprietari, avvengono trasferimenti e licenziamenti che segnano la fine di un’epoca nell’industria orologiera.
(Mario Delucchi, Le Fabbriche di Arogno, collana Arogno racconta, 2003)